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Marco Carta con "Una foto di me e di te"

Questa canzone è stata scritta per comunicare le due emozioni forti provate, in questo periodo, dal cantante attraverso due appuntamenti. Il primo è quello mancato con il padre  dove Marco l'ha aspettato per due ore ma non ha visto nessuno arrivare. Carta a riguardo sostiene: "l’ho aspettato per due ore e non si è presentato. Io l’ho perdonato, perché davvero è passata, gli voglio bene come se ci fosse stato, forse anche lui avrà avuto i suoi motivi."
Il secondo appuntamento è quello con l'amore vero che dopo molti anni, finalmente, eccolo qua. In particolare si sofferma sul suo primo bacio e a riguardo il cantante afferma: "non il primo bacio che ho dato a scuola ma il primo bacio che mi ha lasciato senza respiro, il primo bacio che ho dato a un ragazzo che ho amato. L’ho detto… l’ho detto… l’ho detto con una tale libertà perché deve essere normale, per le persone che sono a casa, per i ragazzi che ci guardano, per le famiglie. Non devono fare lo sbaglio che magari ho fatto io. È un processo: c’è chi si sente pronto da subito, chi dopo dieci anni, chi dopo un mese. Io ho vissuto questo processo dando dei pesi alla mia carriera e alla mia musica"
Infine, qui sotto, potete trovare il testo della canzone

Dicono che Dio per disegnare il mondo
ci ha messo 7 giorni
e poi ci sono io all’ombra di mio padre
e avevo 7 anni
avrei voluto chiederti
qualcosa in più
tipo se è vero che i sogni se li spendi li perdi
e che li uomini forti incassano i colpi
senza arrendersi mai
senza piangere mai
Dicono che Dio
abbia creato tutti
uguali ma speciali
avrei voluto crederci
almeno un po’
per poi guardarmi allo specchio essere fiero di tutto
gioire di ogni difetto e comunque ripetermi che
che non è vero che sei sbagliato
e non hai niente da dimostrare
hai fatto tutto con le tue gambe
anche a costo di farti male
S non ho modo di lasciarti andare
quando ricordo non so immaginare
e aspetto ancora fermo sulle scale
con in tasca una foto di te e me, domenica
leggeri di neve e nevica
Dicono che Dio ci abbia dato un figlio per salvarci tutti
e poi ci sono io ho scelto di gridare per soffocare i dubbi
avrei voluto renderti fiero di me
invece hai un figlio diverso l’ho imparato col tempo
anche senza un esempio le notti a ripetermi che
che non è vero che sono sbagliato
se quella volta ho scelto di amare
ho chiuso gli occhi e dopo l’ho baciato
Trattengo il fiato per non respirare
io non lo so se tu lo puoi accettare
ma ti ricordo e voglio immaginare
di ritrovarti fermo sulle scale
con in tasca una foto di te e me domenica
leggeri di neve e nevica
Quando ricordo non so immaginare
non ti ricordi non so immaginare
ti aspetto ancora fermo sulle scale
ed ho in tasca una foto di me e te domenica
leggeri, di neve

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