Venerdì 5 aprile, esce ufficialmente Acqua su Marte, il primo singolo di Tormento con J-Ax.
Il brano, già rilasciato per le radio la scorsa settimana, anticipa il nuovo album del rapper previsto per l’autunno.
Acqua su Marte è stato scritto dagli stessi Tormento e J-Ax insieme a Raige, con la produzione degli SDJM.
Ecco come Tormento racconta il suo rapporto con J-Ax:
“Ero davvero piccolo quando ho conosciuto Ax. C’era una piccola saletta in un centro sociale chiamato Pergola dove facevano delle serate all’avanguardia.
Correva l’anno 1992 (nda Tormento è del 1975, aveva quindi 17 anni) e quella sera tra il pubblico c’erano gli Articolo 31. Li guardavo con ammirazione, erano tra i primi gruppi ad avere un vero e proprio contratto discografico e si sentiva nell’aria che avrebbero fatto il panico con il loro primo album “Strade di città”.
A distanza di anni provo la stessa ammirazione per Ax, un artista che è stato in grado di prendere il linguaggio del rap e trasportarlo in un immaginario totalmente italiano. Anche le sue venature rock le sento vicine al mondo funk melodico losangelino che ho sempre adorato.
Ad oggi è uno dei pochi artisti del panorama rap con cui so di poter realizzare una canzone senza che l’ego da rapper, di essere duro a tutti i costi, venga fuori. Le nostre voci portano il segno di una vita dedicata alla musica e la dura vita dei tour infiniti. Siamo dei “duri” a priori, che dalle esperienze hanno sempre cercato di cogliere gli insegnamenti positivi di questa cultura che ci ha rapito fin da giovanissimi.”
Il brano, già rilasciato per le radio la scorsa settimana, anticipa il nuovo album del rapper previsto per l’autunno.
Acqua su Marte è stato scritto dagli stessi Tormento e J-Ax insieme a Raige, con la produzione degli SDJM.
Ecco come Tormento racconta il suo rapporto con J-Ax:
“Ero davvero piccolo quando ho conosciuto Ax. C’era una piccola saletta in un centro sociale chiamato Pergola dove facevano delle serate all’avanguardia.
Correva l’anno 1992 (nda Tormento è del 1975, aveva quindi 17 anni) e quella sera tra il pubblico c’erano gli Articolo 31. Li guardavo con ammirazione, erano tra i primi gruppi ad avere un vero e proprio contratto discografico e si sentiva nell’aria che avrebbero fatto il panico con il loro primo album “Strade di città”.
A distanza di anni provo la stessa ammirazione per Ax, un artista che è stato in grado di prendere il linguaggio del rap e trasportarlo in un immaginario totalmente italiano. Anche le sue venature rock le sento vicine al mondo funk melodico losangelino che ho sempre adorato.
Ad oggi è uno dei pochi artisti del panorama rap con cui so di poter realizzare una canzone senza che l’ego da rapper, di essere duro a tutti i costi, venga fuori. Le nostre voci portano il segno di una vita dedicata alla musica e la dura vita dei tour infiniti. Siamo dei “duri” a priori, che dalle esperienze hanno sempre cercato di cogliere gli insegnamenti positivi di questa cultura che ci ha rapito fin da giovanissimi.”
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