"Quando ho incontrato anastasio negli studi di registrazione della Sony Music, se ne stava tutto zitto in un angolo, distaccato dal mondo e col disagio espresso negli occhi", è con queste parole che Fabrizio Moro annuncia l'uscita del singolo "Figli di nessuno (amianto)", realizzato in collaborazione con il vincitore di X Factor, Anastasio. Le voci circolavano già da un po', ma ora è ufficiale: l'ultima fatica discografica del cantante romano vedrà la presenza di questo brano, che il rapper ha arricchito con il suo vibe unico.
Il post di Fabrizio continua così: "Gli ho fatto ascoltare 'Figli di nessuno' perché sapevo che si sarebbe riconosciuto in quelle parole... allora ha iniziato a parlare anzi, ha fatto di più... sulle mie note, ha vomitato un pezzo di quel disagio esistenziale che io gli avevo letto nello sguardo... lo stesso disagio che mi ha permesso di scrivere questa canzone".
Ecco che i due cantautori si sono ritrovavi con una complicità impressionante, tanto da far uscire, il 7 giugno 2019, il pezzo tanto atteso.
Il video, che in poche ore ha fatto il pieno di visualizzazioni, mostra il cantante e il rapper nelle strade di una periferia, tra i palazzi di case popolari, in mezzo ai “figli di nessuno” che le abitano, per raccontare e fare vivere agli spettatori, le immagini di quel disagio che queste persone vivono ogni giorno sulla loro pelle.
Il post di Fabrizio continua così: "Gli ho fatto ascoltare 'Figli di nessuno' perché sapevo che si sarebbe riconosciuto in quelle parole... allora ha iniziato a parlare anzi, ha fatto di più... sulle mie note, ha vomitato un pezzo di quel disagio esistenziale che io gli avevo letto nello sguardo... lo stesso disagio che mi ha permesso di scrivere questa canzone".
Ecco che i due cantautori si sono ritrovavi con una complicità impressionante, tanto da far uscire, il 7 giugno 2019, il pezzo tanto atteso.
Il video, che in poche ore ha fatto il pieno di visualizzazioni, mostra il cantante e il rapper nelle strade di una periferia, tra i palazzi di case popolari, in mezzo ai “figli di nessuno” che le abitano, per raccontare e fare vivere agli spettatori, le immagini di quel disagio che queste persone vivono ogni giorno sulla loro pelle.
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